Quello che accade nella Pet Therapy è, all’inizio, molto naturale, quando il cane è stato addestrato per aiutare, l’approccio con il paziente è automatico. Poi, piano piano, si instaura una sintonia complessa e delicata che stimola l’attivazione emozionale del paziente e favorisce l’apertura di esso, a nuovi modi di comunicare, che precedentemente non esistevano.
Grazie alla vicinanza dell’amico a quattro zampe è stato rilevato che diminuiscono battito cardiaco, pressione sanguigna, glicemia e, successivamente, al contrario, i livelli di cortisolo ed endorfine, ormoni del benessere aumentano; calano le ansie e le paure, si sviluppano processi di apprendimento più rapidi per quanto riguarda i bambini, mentre la solitudine e l’ansia degli anziani si placano.
Solitamente chi trae i benefici maggiori dalla Pet Therapy sono persone con disabilità o disturbi psichiatrici, persone deboli, sole, sofferenti. I ragazzi più grandi, gli adolescenti, in particolare, possono trovare, invece, un equilibrio nel rapporto con l’animale, un mezzo per stimolare riflessioni su concetti importanti come il rispetto, la fiducia, la reciprocità: questo tipo di terapia si usa ad esempio nei progetti di prevenzione al bullismo. Non dimentichiamoci poi di come migliora l’apprendimento, incoraggiando la comunicazione in soggetti affetti da demenze senili, da autismo e da sindromi come la sindrome di Down.
Grazie agli enormi effetti positivi riscontrati, la Pet Therapy si sta allargando a macchia d’olio e, a prescindere dall’utilizzo, dai progetti di terapia assistita, alla semplice educazione o attività ludico creativa, viene utilizzata all’ospedale Niguarda di Milano, al Policlinico di Roma, nelle comunità di recupero come San Patrignano, al Cardarelli di Napoli, al Meyer di Firenze, fino a centinaia di scuole e Rsa e a istituti penitenziari.
Ricordiamo che la disciplina racchiude un team di professionisti, che è la risultante di una serie di figure professionali, ognuna nel suo campo, la quale si impegna a creare un connubio perfetto per aiutare ogni paziente al meglio: medico, psicologo, veterinario, etologo, istruttore e terapista.
Il riconoscimento della Pet Therapy è avvenuto con il Decreto del Presidente del Consiglio del 28 Febbraio 2003, che recepisce l’accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome, in materia di benessere degli animali di compagnia e Pet Therapy. Questo riconoscimento a livello legislativo consente alla disciplina una dignità scientifica procedurale che allontana qualsiasi modalità o tentativi “fai da te”.