La leishmaniosi è una patologia più conosciuta per i cani ma esiste una particolare forma, detta appunto leismaniosi felina o leishmania del gatto, che affligge i felini. La leishmania del gatto si contrae attraverso la puntura di un flebotomo (una zanzara) infetto che contagia l’animale attaccandogli il morbo. I gatti sono per loro natura molto più resistenti al contagio ed è anche per questo che la leishmania del gatto è una patologia quasi sconosciuta, che i proprietari difficilmente riescono a riconoscere e per la quale ancora non ci sono delle cure che siano state riconosciute come efficaci, ma solo protocolli in via di sperimentazione.
Eppure negli ultimi anni aumentano i casi di gatti che contraggono la leishmaniosi anche in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali. Non è ancora chiaro come il parassita riesca a infettare il gatto, ma numerosi studi hanno dimostrato che i gatti difficilmente contraggono questa malattia, anche nelle zone dove la leishmaniosi è endemica nel cane, e questo potrebbe significare che i felini riescono a controllare meglio l’infezione. Anche per questo motivo si sospetta che la leishmaniosi felina possa essere sotto diagnosticata in quanto i sintomi sono difficilmente riconoscibili e possono essere confusi con quelli di altre malattie.
Sintomi della Leishmaniosi felina
Il gatto affetto da leishmaniosi felina manifesta lesioni cutanee e muco-cutanee, ulcere o noduli che si posizionano sulla testa, sulle palpebre, nel naso, dentro le labbra e sulle parti distali degli arti. Le lesioni non sono pruriginose e non ci sono zone prive di pelo e con forfora come si può osservare nei cani. Un altro sintomo comune è l’ingrossamento dei linfonodi, accompagnato da infiammazioni dell’occhio, infiammazioni delle mucose della bocca e noduli sulla lingua e sulle gengive. Il gatto ammalato può anche perdere peso, essere inappetente, letargico e disidratato. I sintomi quindi sono in parte uguali ma per alcuni aspetti diversi rispetto a quelli della leishmaniosi del cane.
Solo il veterinario può diagnosticare la leishmaniosi felina dopo una visita e dopo aver eseguito i test di laboratorio utili ad escludere altre patologie. Una volta accertato che si tratta di leishmania, il veterinario darà una cura con i farmaci attualmente in uso per trattare questa malattia. Solo il medico infatti può dare indicazioni per la somministrazione dei farmaci ed in ogni caso, solo il veterinario, può fare una diagnosi e dare una cura. Quello che possono fare i proprietari di un gatto è sicuramente prevenire. La prevenzione infatti resta l’unico modo efficace per evitare che l’animale contragga la malattia. I gatti infatti devono essere protetti regolarmente durante tutto l’anno dalle punture di zanzare e pappataci e devono essere aiutati, con l’alimentazione o con gli integratori, a mantenere efficienti le difese immunitarie. Mai somministrare repellenti anti-zanzare senza aver consultato il veterinario. Molti dei farmaci che si usano per i cani infatti sono tossici sui gatti e possono causare loro seri danni alla salute.