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Sintomi avvelenamento gatto, quali sono e cosa fare in emergenza

5 Maggio 2020

I gatti possono subire l’avvelenamento per numerose cause. Spesso il pericolo di avvelenamento si nasconde in casa: sostanze tossiche, disinfettanti o detergenti per la casa lasciati incustoditi, piante tossiche del giardino, veleni per altri animali. Spesso il gatto, che per sua indole è curioso, si avvicina a questi pericoli e ingerisce qualche sostanza che gli causa malessere. I gatti inoltre sono molto vulnerabili agli avvelenamenti perché si leccano il pelo e le zampine per pulirsi e quindi gli basta darsi una pulita per venire in contatto con sostanze pericolose che magari hanno solamente sfiorato o calpestato.

Sintomi avvelenamento gatto

I sintomi più semplici da riconoscere sono vomito, diarrea, salivazione eccessiva, convulsioni, tremori, rifiuto per il cibo, starnuti e tosse come se il gatto volesse espellere qualcosa, urine scure, lingua bluastra. Attenzione però, perchè alcuni di questi sintomi sono uguali a quelli della gastroenterite felina. Il gatto avvelenato può anche essere inappetente, avere le pupille dilatate, difficoltà respiratorie e temperatura abbassata. I sintomi dell’avvelenamento si presentano tempestivamente e quindi, se le sostanze sono particolarmente nocive, è fondamentale avvisare velocemente il veterinario se non si vuole mettere a rischio la vita del gatto. Fondamentale è anche cercare di capire cosa ha potuto creare il problema al gatto, capire quale possa essere la sostanza con la quale è entrato in contatto e comunicarlo al veterinario in modo che possa consigliare una strategia di intervento appropriata.

Cosa fare in emergenza in caso di avvelenamento

Come sempre, evitate i rimedi casalinghi e chiamate subito il veterinario se notate uno dei sintomi descritti sopra. Mentre il medico vi dà indicazioni, tenete calmo l’animale e magari copritelo se ha i brividi. Molti gatti, quando si sentono in pericolo, diventano aggressivi e rabbiosi, quindi fate attenzione ad evitare graffi. Altri invece tendono a nascondersi e devono essere tirati fuori in modo da poterli soccorrere. Deve essere il veterinario a indicare se è il caso di provocare il vomito all’animale, e come fare, oppure se bisogna agire diversamente. Molti infatti non sanno che nel caso in cui il gatto abbia ingerito un veleno acido, farlo vomitare potrebbe rimettere in circolo il veleno e causare danni ancora maggiori.

Se sappiamo con certezza cosa ha ingerito il gatto e sono passate meno di due ore dal contatto con la sostanza, il veterinario potrebbe consigliare di indurre il vomito con del perossido di idrogeno, oppure con il carbone attivo. In ogni caso attendete sempre che sia il veterinario a darvi l’indicazione sul da farsi. Se sono passate più di due ore e il gatto sta bene, non è il caso di tentare di fargli espellere la sostanza. È necessario però fare attenzione allo stato di salute generale dell’animale: se è cosciente, se ha difficoltà a deglutire, se risponde come sempre agli stimoli.

Cosa fare dopo averlo soccorso?

Una volta che la crisi acuta è passata, seguendo sempre le indicazioni del veterinario, si può provare a idratare di nuovo il gatto. Se ha difficoltà a deglutire si può usare una siringa. Attenzione anche che non rimanga traccia di veleno sotto le zampe o sul pelo perché se si tratta di una sostanza appiccicosa potrebbe causare altri avvelenamenti. Una volta che il peggio è passato, è fondamentale andare subito a fare un controllo dal veterinario per fare tutte le valutazioni del caso.

 

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