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Parvovirosi gatto, cos’è e come curarla

9 Gennaio 2020

La parvovirosi del gatto è una malattia infettiva di origine virale. Il virus che la genera si chiama Parvovirus e causa una forma molto acuta di gastroenterite che in molti casi può essere mortale. La parvovirosi può colpire anche i cani, nei gatti è detta anche panleucopenia felina. Il Parvovirus del gatto è diverso da quello del cane e per questo motivo la parvovirosi felina si trasmette solo da gatto a gatto e mai agli esseri umani.

Sintomi della parvovirosi del gatto

Il contagio da parvovirus si verifica quanto l’animale viene in contatto con le feci o con altri oggetti di un animale infetto. Può capitare ad esempio a tutti quei gatti che vivono in giardino o che hanno l’abitudine di uscire di casa. Una volta contratto, il virus ha un’incubazione di 3-7 giorni dopo i quali si manifestano vomito, diarrea emorragica, mancanza di appetito e febbre alta. La leucopenia non sempre si presenta. In molti casi la disidratazione è così grave che alcuni animali muoiono dopo poche ore dalla manifestazione dei primi sintomi, specialmente se si tratta di cuccioli. Quando la malattia si manifesta in modo grave la mortalità è fino al 100%, in caso di malattia acuta il tasso di mortalità si abbassa leggermente ma questa infezione resta sempre una delle più letali per il gatto.

Cura della parvovirosi del gatto

La parvovirosi è una delle malattie del gatto più aggressive, e siccome è di origine virale non esistono farmaci in grado di sconfiggerla. L’unica cura possibile è la vaccinazione, che deve essere effettuata nelle prime settimane di vita dell’animale, il periodo nel quale il cucciolo va perdendo l’immunità fornita dagli anticorpi della madre. Per essere certi di proteggere il vostro gatto da qualsiasi minaccia di malattia è importante seguire scrupolosamente le indicazioni del veterinario che saprà indicarvi il ciclo di vaccinazioni da seguire e le tempistiche adeguate.

Nel caso in cui si sospetti che l’animale abbia contratto la parvovirosi, bisogna eseguire i test diagnostici immediatamente, sempre sotto controllo del veterinario. La terapia deve essere somministrata il più velocemente possibile e deve essere aggressiva per evitare che il gatto, non mangiando, vada incontro ad una grave disidratazione. Se necessario, si dovrà procedere all’alimentazione per via endovenosa. Per bloccare il vomito si possono usare dei farmaci antiemetici, per la febbre degli antipiretici, e poi bisognerà aspettare che l’animale riesca di nuovo, piano piano, a mangiare fino a quando il quadro clinico non mostrerà qualche miglioramento. Siccome poi la panleucopenia felina deprime le difese immunitarie, aumenta il rischio per il gatto di contrarre infezioni batteriche, per questo il medico interverrà somministrando anche farmaci antibiotici.

La prognosi per i gatti che contraggono la parvovirosi è spesso nefasta, ma non è sempre così. Molto dipende dal grado di gravità dell’infezione, dal peso e dall’età del gatto. Le statistiche dicono che circa l’80% dei gatti che la contraggono muore entro 4-5 giorni dal presentarsi dei sintomi.

 

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