La lipidosi epatica del gatto, chiamata anche sindrome del fegato grasso, è la malattia del fegato più comune nei gatti. Si manifesta con un accumulo di cellule di grasso nel fegato che per questo motivo inizia ad affaticarsi. Questa malattia può colpire qualsiasi gatto, di qualunque età e sesso anche se pare che i gatti di mezza età e anziani siano più soggetti rispetto ai gatti giovani. Inoltre, la lipidosi è più comune nei gatti obesi, quindi l’alimentazione equilibrata è fondamentale per ridurre i rischi.
Perché viene la lipidosi epatica?
L’inappetenza è la causa primaria della lipidosi. Quando il gatto inizia a perdere l’appetito, ad esempio a causa di un forte stress o di un dolore ai denti, non ingerisce quantità sufficienti di proteine. Il suo corpo inizia ad utilizzare le scorte per ricavare energia e anche i lipidi vengono convogliati verso il fegato. Il fegato dei gatti però non è fatto per trasformare i grassi in energia e quindi questi ultimi si accumulano nel fegato compromettendone anche fatalmente il funzionamento. È proprio per questo motivo che non bisogna mai trascurare un gatto che perde improvvisamente l’appetito. La lipidosi epatica può insorgere anche come conseguenza del diabete o della peritonite infettiva felina.
Sintomi della lipidosi epatica
La maggior parte dei gatti che soffrono di lipidosi epatica manifestano l’inappetenza come primo sintomo. Iniziano a non mangiare, o mangiare pochissimo, per 3-7 giorni e perdono molto peso. Altri sintomi evidenti sono anoressia, disidratazione, nausea e ipersalivazione, vomito. Nei casi più gravi, quando la malattia è in fase avanzata, possono manifestarsi anche letargia, ittero e anche convulsioni, perdita di massa muscolare, e segni di disfunzione mentale, cecità improvvisa. I gatti possono arrivare a perdere anche il 25% del loro peso corporeo.
Cure della lipidosi epatica
La lipidosi epatica felina è curabile se viene diagnosticata precocemente, tardare anche solo di due settimane potrebbe mettere a rischio la vita dell’animale. Se la malattia è in fase avanzata è necessario il ricovero presso una struttura veterinaria dove il gatto riceverà una terapia di fluidi per ridurre la disidratazione e aiutare la disintossicazione del fegato. La lipidosi si tratta anche con la dieta di recupero dell’equilibrio metabolico che è studiata per ridurre al minimo lo stress sul fegato. Possono essere necessarie dalle quattro alle sei settimane per il recupero e in questo periodo di tempo il gatto dovrà essere nutrito in modo forzato fin quando non riuscirà a mangiare di nuovo da solo. Se dopo 5-7 giorni di nutrizione lo stato complessivo di salute del gatto non migliora, sarà necessario eseguire una biopsia del fegato. Il recupero totale, anche se difficile, nella maggior parte dei casi è possibile e la guarigione completa è possibile per il 60-80% dei gatti.
Gli integratori alimentari di carnitina o arginina possono essere utili, se il gatto vomita spesso potrebbe essere necessario somministrare dei farmaci antiemetici, insieme a farmaci che controllano l’acidità gastrica o gastroprotettori. Nei casi gravi può essere necessario somministrare antibiotici e fare trasfusioni di sangue, che sono indispensabili nel caso in cui il fegato sia gravemente compromesso. Di fondamentale importanza è seguire scrupolosamente tutte le indicazioni del veterinario per le cure domestiche sia per quanto riguarda la somministrazione dei farmaci, che per quanto riguarda il cibo che il gatto deve ingerire, le quantità e la frequenza della somministrazione degli alimenti.