I gatti, esattamente come le persone, cominciano a mostrare segni di invecchiamento con il passare degli anni. In media, un gatto si può definire anziano quando raggiunge l’età di 7-10 anni, ma ci sono gatti che cominciano a mostrare segni evidenti di vecchiaia solo all’età di 12 anni. Tutto dipende dal singolo animale ma in generale i segnali dell’invecchiamento sono abbastanza chiari. I gattini cominciano ad essere meno attivi, saltano e giocano di meno, possono mostrare segni di riduzione dei sensi come l’udito, la vista o l’olfatto. Tutto normale: l’importante è mantenere attivi e in salute i gatti anziani con la giusta alimentazione e le cure adeguate.
Il primo passo è controllare attentamente il vostro gatto per capire se ha qualche disturbo in particolare. Cercate di prestare attenzione all’aspetto del suo pelo, perché i gatti anziani tendono a pulirsi di meno, e alla salute della sua pelle che essendo meno idratata potrebbe essere infiammata in alcuni punti.
Spazzolatelo un po’ più spesso del solito e badate alla salute delle unghie, che nei gatti anziani possono tendere a disfarsi più facilmente. La dieta e l’alimentazione sono fondamentali per mantenere in salute i gatti anziani, alcuni infatti a causa della riduzione della mobilità tendono ad ingrassare, altri invece perdono l’appetito. Una nutrizione bilanciata è il primo passo per tenere in salute l’animale: acquistate alimenti per gatti anziani e fatevi consigliare dal veterinario sulla dieta più adatta da seguire.
L’esercizio fisico è un altro elemento fondamentale per la salute dei gatti. Cercate di mantenere attivi gli animali proponendogli dei piccoli giochini da fare insieme. Può bastare inseguire una pallina, rincorrere un filo di lana o arrampicarsi su una struttura non troppo alta e difficile da scalare. Ricordate infatti che i gatti anziani perdono molta della loro agilità.