La dog therapy è una branca specifica della più conosciuta pet therapy, che sfrutta i benefici di avere accanto un cane come co-terapia di supporto ad alcune terapie mediche tradizionali, come quelle farmacologiche, psicologiche o di riabilitazione motoria.
Avete spesso sentito dire che il cane è il miglior amico dell’uomo, e secondo la scienza non è solo uno stereotipo o una frase fatta. Studi hanno dimostrato che la presenza di un amico a quattro zampe – un cane ma anche un gatto o altro animale da compagnia – aiuta i pazienti che stanno affrontando una difficile riabilitazione, che hanno sofferto di depressione, che hanno problemi psicologici o relazionali o che stanno affrontando una lunga convalescenza in casa o in ospedale.
La dog therapy quindi si basa sugli stessi principi della pet theray: gli animali con la loro capacità di instaurare un legame emotivo ed affettivo con gli esseri umani sostengono i malati con la loro presenza costante e senza secondi fini, combattono il senso di solitudine, danno amore disinteressato e sono in grado di aumentare l’autostima del paziente e migliorare il rapporto tra malato e terapeuta. In particolare, il cane, con il quale si pratica la dog therapy, è un animale che si lega molto facilmente a chi riconosce come suo padrone in modo molto più accentuato rispetto ad altri animali.
Inoltre, i cani sono in grado di comprendere il linguaggio del corpo umano e riescono anche a percepirne lo stato emotivo di ansia, paura, preoccupazione e poi sanno reagire con allegria e vivacità, richiedono contatto fisico, vogliono coccole. Tutto questo aiuta l’ammalato a sentirsi amato, gli infonde coraggio e lo stimola a riscoprire la serenità e la voglia di vivere, oltre a dargli uno stimolo per agire prendendosi cura di un animale. Del resto, anche solo per esperienza, tutti sappiamo che un atteggiamento positivo aiuta molto nella guarigione di qualunque patologia.
La dog therapy è efficace con pazienti di qualsiasi età, dai bambini ai più adulti. In alcuni casi infatti è stata utilizzata sia nelle scuole, per aumentare la creatività dei bimbi contrastando un’eccessiva timidezza o aggressività, sia nelle case di riposo per anziani o negli istituti per disabili.