L’epatite felina è un’infiammazione del fegato e delle vie biliari del gatto, causata spesso da batteri o virus che risalgono dall’intestino nel sistema biliare causando infiammazione e difficoltà metaboliche nell’animale. Capire se il gatto ha contratto l’epatite felina è fondamentale per curare al più presto l’animale e per evitare che la malattia si cronicizzi.
L’epatite cronica infatti non si può più curare. I sintomi principali dell’epatite felina sono l’ingiallimento della pelle e delle mucose, cioè l’ittero che causa un aumento dei livelli della bilirubina. Altri sintomi possono essere inappetenza, vomito, diarrea, perdita repentina di peso. Inoltre il gatto potrebbe mostrare sintomi di letargia dovuta all’accumulo di tossine nell’organismo che colpiscono il sistema nervoso. Se il veterinario sospetta che il gatto possa aver contratto l’epatite felina procederà con delle analisi del sangue specifiche per accertare la diagnosi ed in particolare effettuerà i test della funzionalità epatica. A seconda dei casi potrebbe essere necessario anche fare un’ecografia o una radiografia del fegato.
L’epatite felina si cura combattendo il batterio che l’ha causata, quindi il gatto dovrà assumere antibiotici ma anche antinfiammatori o cortisoni per ridurre l’infiammazione del fegato. Altre cure possibili comprendono le flebo a base di amminoacidi e di glucosio, nel caso l’animale sia così debole da non riuscire ad alimentarsi normalmente da solo.
Sebbene spesso l’epatite sia causata da un’infezione, in molti casi la vera causa scatenante della malattia è sconosciuta (si parla in questo caso di epatite idiopatica). In questi casi le uniche cure possibili sono dei trattamenti sintomatici e la cura dell’alimentazione del gatto che consiste in una significativa variazione della sua dieta, che prevede la riduzione della quantità delle proteine e aumenta la loro qualità. Inizialmente il gatto potrebbe non gradire questo cambiamento ma la modifica della dieta è fondamentale per accelerare la guarigione dell’animale.