Si rifiuta sempre di pensare a cosa fare quando morirà il nostro animale eppure nessuno è eterno e può succedere che il nostro gatto ci lasci per cause naturali, per malattia o in seguito ad eutanasia. In questo caso è necessario sapere quali sono le opzioni possibili. Per il gatto la burocrazia è molto più semplice e non è necessario neanche avere un certificato di morte.
Mentre quando muore un cane dotato di microchip è necessario fare denuncia alla Asl per cancellarlo dall’anagrafe canina, nel caso della morte di un gatto queste procedure non sono necessarie e non è necessario avere un certificato delle malattie contratte ma, in caso di morte, si può procedere direttamente alla sepoltura secondo le modalità preferite.
La cosa più bella sarebbe seppellire il gattino in un giardino di casa, o un giardino di famiglia, insomma un luogo familiare dove sia possibile scavare una buca e poi magari piantare un fiore in modo che l’animale sia sempre in un posto accanto alla famiglia che lo ha amato. Un’altra opzione è portare l’animale dal veterinario che provvederà a recapitarlo ad una ditta che si occupa di cremazione di animali. Le cremazioni di questo tipo però sono collettive e il proprietario dell’animale deve pagare una cifra per usufruire del servizio.
L’ultima possibilità è chiedere ad una ditta di onoranze funebri di occuparsi della cremazione singola del gatto. Le cremazioni singole sono l’unico modo per essere certi del trattamento che sarà riservato al nostro animale anche se ovviamente sono la scelta economicamente più onerosa. Le onoranze funebri che offrono questo servizio si occupano di tutto: prelevano la salma del gatto, procedono alla cremazione, conservano le ceneri dell’animale nell’urna cineraria e consentono ai padroni di assistere alla cremazione di persona o via webcam.
